Carenza di Omega-3 e problemi cognitivi nei figli
Gli effetti negativi legati allo scarso apporto di Omega-3 potrebbero diventare esponenzialmente più gravi nelle generazioni successive, causando problemi cognitivi e comportamentali. Questo è quanto emerge da un nuovo studio effettuato da un team di ricercatori statunitensi e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry.
I dati ottenuti dai test sui topi suggerivano che una carenza di Omega-3 portava ad alti livelli di ansia e iperattività negli adolescenti di seconda generazione e influenzava anche memoria e capacità di apprendimento.
La Professoressa Bita Moghaddam dell’Università di Pittsburgh che ha guidato lo studio ha spiegato che “questa carenza alimentare può compromettere la salute comportamentale degli adolescenti, non solo perché la loro dieta è carente, ma anche perché l’alimentazione dei loro genitori era carente. Tutto ciò è di particolare interesse perché l’adolescenza è un periodo molto sensibile allo sviluppo di disordini di natura psichiatrica, comprese schizofrenia e dipendenze. Abbiamo sempre pensato , continua la professoressa Moghaddam , che in questa fase della vita lo stress fosse il principale fattore ambientale che contribuiva allo sviluppo di tali condizioni in individui a rischio, ma questo studio indica che anche l’alimentazione è un fattore molto importante.”
Fonte: Biological Psychiatry Published online ahead of print, doi:10.10167j.biopsych.2013.06.007 Bondi C.O., Taha Y. A., Tock L.J., et al. “Adolescent Behavior and Dopamine Availability Are Uniquely Sensitive to Dietary Omega-3 Fatty Acid Deficiency”.