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Pubbl. gen 18, 2008 in Sport

La longevità altetica nel Rugby

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lopez-ala-3×2.jpgIl rugby è lo sport in cui, forse più che in ogni altro, la fisicità richiesta del giocatore si debba sposare con una grande padronanza tecnica e un’ottima visione di gioco. L’intensità dell’impegno atletico richiesto genera un fabbisogno energetico di nutrienti che obbliga l’atleta a un controllo alimentare molto preciso. Nel rugby moderno a prescindere dal ruolo un atleta deve necessariamente avere potenza, forza e scatto oltre a un’ottima base tecnica e una buona predisposizione per il gioco di squadra. Un’alimentazione euprotica varia e bilanciata a seconda dei momenti della stagione agonistica è alla base dell’integrità fisica e della longevità atletica di un rugbista.
Talvolta, tuttavia, l’alimentazione corretta non riesce a compensare perfettamente le esigenze dei carichi di lavoro imposti agli atleti, per cui si ricorre a una oculata supplementazione di BCAA (amminoacidi a catena ramificata) e di creatina, che mantengono il muscolo in salute e preparato per scatti frequenti.
E’ però altrettanto importante l’aspetto dell’integrazione in allenamento e in gara: presentarsi alla sessione di allenamento con lo stomaco vuoto ma avendo assunto un opportuno integratore a base di carboidrati sequenziali disciolti in acqua genera un moderato stato di iper-idratazione che consente di ritardare i fenomeni di disidratazione e il rischio di un calo ipoglicemico.
In uno sport in cui il contatto fisico è così frequente e maschio è fondamentale mantenere il massimo controllo per evitare pericolose situazioni di infortunio per sè e per i compagni: è provato che anche un debole stato di disidratazione e di calo glicemico influisce significativamente sulla lucidità mentale; oltre a ottimizzare il rendimento, integrarsi durante l’allenamento ha il grande pregio di ridurre il rischio di infortuni dovuti a bassa concentrazione.
Infine un opportuno reintegro di vitamine, sali minerali e nutrienti specifici nel post allenamento permette una riduzione effettiva del tempo di recupero, aiutando l’atleta nel raggiungimento della condizione atletica ottimale.

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