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Pubbl. lug 25, 2008 in Sport

I Ballerini mangiano poco

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ginnastica-rid.jpgSpesso quando si parla di alimentazione nello sportivo si associa il cibo al peso, al volume muscolare e corporeo, ingenerando così un errata o quanto meno parziale concezione dell’alimentazione.
C’è una larga varietà di discipline sportive in cui questo messaggio rischia di tradursi in una cattiva educazione alimentare per i loro praticanti, soprattutto in giovane età.
Mi riferisco agli sport cosiddetti “tecnico compositori”, cioè quelle discipline in cui una componente artistica è associata a una importante componente atletica: è il caso del pattinaggio artistico, il ballo da sala, la ginnastica (artistica e ritmica), il nuoto sincronizzato e quegli sport in cui venga assegnato un punteggio per l’esecuzione di una difficoltà.
E’ indubbio che tutti i praticanti di queste discipline debbano necessariamente cercare di ottimizzare il rapporto tra peso e potenza muscolare  per ottenere la massima efficienza tecnica e atletica; spesso, però, questo concetto viene trasferito da molti allenatori, maestri e istruttori come necessità di “essere leggeri” con la conseguente indicazione di mangiare poco! “Mangiare” non significa “ingrassare”! Una corretta alimentazione è necessaria per poter svolgere tutte le attività che richiediamo al nostro corpo ed anche chi fa discipline in cui il controllo del peso  è fondamentale non può prescindere da un’alimentazione varia ed equilibrata.
In una giornata bisognerebbe fornire al corpo tutte le calorie necessarie per svolgere queste attività; questo è il significato di dieta isocalorica! Una dieta ipocalorica non apporta al nostro organismo tutta l’energia di cui il corpo ha bisogno e dovrebbe essere condotta unicamente sotto controllo di un medico. Abbandonare una o più classi di nutrienti solo per sentito dire, o per moda alimentare, mette il corpo a rischio di malattie ed infortuni .
Un ballerino, un ginnasta, un pattinatore sono atleti a tutti gli effetti; il fatto di avere un’importante componente artistica nella pratica dell’attività non esclude che gli stimoli a cui è sottoposto siano simili a quelli di un lanciatore, un saltatore o un centometrista. Per cui le necessità alimentari sono assolutamente analoghe, dal punto di vista quantitativo a quello qualitativo.
Oltre a ciò il nostro organismo deve essere sempre costantemente rifornito di liquidi per evitare il rischio di un surriscaldamento e quindi un pericolo per la salute, prima ancora che per la performance. Un’assunzione moderata, ma regolare, di liquidi (fino a 700-800 ml/h) permette di mantenere nella maggior parte dei casi il fisico in piena efficienza. Tra le bevande  da scegliere, la preferenza dovrebbe andare, soprattutto durante lo svolgimento dell’attività, a formulazioni ipotoniche  , le quali vengono assorbite velocemente dall’organismo.

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