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Pubbl. ott 2, 2014 in Salute e Benessere

La frutta secca allunga la vita

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Noci, nocciole, pistacchi, arachidi: mangiarne ogni giorno potrebbe ridurre la mortalità del 20%. Questo è quanto suggerisce uno studio durato trent’anni e pubblicato sul New England Journal of Medicine, secondo il quale la frutta secca sarebbe un vero e proprio elisir di lunga vita.
Questo studio, condotto da un team di ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute, del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard School of Public Health, ha mostrato i molteplici benefici della frutta secca oltre a quelli specifici contro le malattie cardiovascolari, ci sarebbe anche un’azione preventiva contro il diabete, il tumore al seno e lo stress: in generale, il consumo di frutta secca allungherebbe le aspettative di vita.
I ricercatori hanno utilizzato i database di due studi preesistenti, il Nurses’ Health Study, che ha monitorato 76.464 donne dal 1980 al 2010 e l’Health Professionals’ Follow-up Study, che ha coinvolto 42.498 uomini, tra il 1986 e il 2010. Entrambi gli studi si erano focalizzati sulla dieta, sullo stile di vita e sullo stato di salute dei partecipanti, ai quali, ogni 2-4 anni, venivano somministrati questionari sulle loro abitudini alimentari, tra cui la frequenza di consumo di circa 28 g di frutta secca (l’equivalente di un pacchettino di noccioline).
Non sono stati presi in considerazione i risultati di chi in precedenza aveva avuto problemi di salute gravi (patologie cardiovascolari, tumori o diabete). I dati analizzati hanno mostrato che chi mangiava frutta secca meno di una volta a settimana presentava una riduzione del rischio di mortalità del 7%, chi ne mangiava almeno una volta a settimana, dell’11%, chi ne mangiava cinque o sei volte a settimana, 15%, fino ad arrivare ad una diminuzione del rischio di mortalità pari al 20%, nel caso di un consumo di frutta secca pari a sette o più volte a settimana.
Dallo studio non è emerso se un tipo di frutta secca avesse maggiori benefici rispetto agli altri: mandorle, nocciole, anacardi, noci del Brasile, noci macadamia, noci pecan, pistacchi, arachidi e pinoli hanno mostrato tutti di avere all’incirca le stesse proprietà benefiche.

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