Polifenoli e longevità
L’assunzione di grandi quantità di polifenoli può essere associata a una riduzione fino al 30% del tasso di mortalità in adulti anziani, come rivela una nuova ricerca. Questo studio, condotto dalla Professoressa Lacueva dell’Università di Barcellona e pubblicato sul Journal of Nutrition, è il primo a quantificare l’apporto di polifenoli alimentari, utilizzando un marcatore biologico e non solo un questionario sulla frequenza del consumo degli alimenti. In questo studio durato 12 anni sono state utilizzate le misurazioni della concentrazione dei TUP (polifenoli urinari totali), per stimare l’effetto di diete ricche di polifenoli sulla longevità e sul rischio di mortalità.
Il team di ricerca spagnolo ha analizzato i dati di un campione di popolazione di 807 persone dai 65 anni in su. Per la prima volta, grazie alla misurazione del TUP, i ricercatori hanno quantificato gli effetti di diete ricche di polifenoli sulla longevità. Ė stato riscontrato un calo del 30% della mortalità generale nei soggetti con diete ricche di polifenoli (> 650 mg/ die) rispetto a quelli che seguivano diete con uno scarso apporto di polifenoli (<500 mg/die).
Durante i 12 anni di follow up, la professoressa Lacueva e i suoi colleghi hanno riscontrato, infatti, che le concentrazioni di TUP dei partecipanti allo studio che erano sopravvissuti (66%) erano maggiori rispetto a quelli dei partecipanti deceduti. Tuttavia, osservando i dati sui polifenoli totali tramite questionario sulla frequenza del consumo degli alimenti, non sono state riscontrate grosse differenze tra i due gruppi, suggerendo quindi l’importanza dell’uso di marcatori biologici negli studi sugli apporti alimentari.
Fonte: Journal of Nutrition.